Info Mainardi
Palazzo Mainardi costituiva, assieme a palazzo Cecchini, la casa dei cappellani che dovevano officiare presso il Santuario della Madonna. Dal 25-26 agosto 1714 al loro posto si insediarono i padri domenicani osservanti della congregazione del beato Giacomo Salomonico. I palazzi diventarono, dunque, convento ed all'interno degli stessi si ricavarono il dormitorio, il refettorio, la sala capitolare, la foresteria, stanze per lavare e conservare il vestiario, le cucine, la dispensa, un primo chiostro e successivamente un altro chiostro nell'area dei novizi, intervenendo più volte con restauri, adattamenti ed ampliamenti (come ad esempio, la chiusura a muro dell'orto e braida, documentata prima del 1729).
Il convento, con l'avvento delle truppe di Napoleone, venne soppresso ed i padri domenicani lasciarono per sempre Cordovado il 6 ottobre 1806.
Tra il 1809 ed il 1811 gli edifici furono acquistati da Vincenzo Marzin.
Nel 1865 l'ing. Francesco Cecchini, benefattore di Cordovado, acquistò la parte del palazzo adiacente al Santuario.
Il restante palazzo con le pertinenze, venne donato nel 1971, dalla contessa Giulia Isolina Mainardi alla parrocchia di Cordovado per due finalità:
1) onorare in perpetuo il defunto marito ing.Gino Marzin
2) far ritornare alla Chiesa, che ne era stata spogliata dalla legge napoleonica di confisca dei beni ecclesiastici, la casa e le pertinenze che erano state l'antico convento dei padri domenicani.