Pubblicazioni Cordovado
Cordovado
Angelo Variola
Mostra antologica
A cura di Giancarlo Pauletto e Lucio Leandrin
Tipografia Sartor, Pordenone 2006
“È con viva ammirazione che la Pro Cordovado intende ricordare il pittore Angelo Variola nelle celebrazioni per il centenario della nascita, allestendo questa mostra antologica. Una figura artistica, quella di Variola, importante per Cordovado, perché nel suo percorso e sviluppo pittorico è riuscita a costruire immagini indimenticabili, moderne ed originali, distinguendosi come uno dei pittori che maggiormente hanno saputo caratterizzare ed animare quello splendido periodo artistico e culturale (…) Cordovado intende presentarlo nuovamente come il “suo” poeta pittore, mantenerne viva ed attuale la presenza, che in questa località ha lasciato importanti testimonianze artistiche. Cent’anni costituiscono un passaggio importante per la conoscenza sia dell’uomo che dell’artista e Variola, più il tempo passa, più vede ingigantirsi la sua figura di “cantore vivido e altro, tra i più veri”, un personaggio “tanto schivo e riservato nella sua vita, quanto aperto e coinvolgente nella sua arte”…
Cordovado: passato, presente, futuro
Di Luigi Tomat
Comune di Cordovado / Pro Cordovado
Lithostampa, Pasian di Prato 2007
“Il testo di Luigi Tomat segue magistralmente l’impegno alla conoscenza sistematica della comunità di Cordovado. Egli mette a disposizione dei cittadini e dei futuri studiosi un “affresco” del comune che –per stare nella metafora- occupa tutte le pareti della sala dove è stato dipinto. Dentro il testo non è stato trascurato nulla: associazionismo, economia locale, preferenze elettorali, tradizioni culturali e via di seguito. Vi è un secondo aspetto del lavoro dell’Autore che merita attenzione: la giusta valorizzazione dell’identità locale. (…) L’esperienza e l’intuito di Tomat sono lì a dire che descrivere con precisione dati e tendenze di una comunità è una formidabile molla per l’azione; chi ha coscienza di sé, osa aprirsi e chiedere risorse. E queste inaspettatamente arrivano a premiare chi ha osato”. Dalla prefazione di Prof. Giorgio Osti, docente di “Sociologia dello sviluppo locale”, Università di Trieste.
Casarini
Mostra antologica
A cura di Giancarlo Pauletto e Lucio Leandrin
Tipografia Sartor, Pordenone 2007
“Felice della felice riuscita…lieto di lasciare me stesso in quanto essa potrà dire a chi verrà poi”, così il grande artista Pino Casarini scrisse sul registro storico parrocchiale dopo aver eseguito il capolavoro del Giudizio Universale nella nostra chiesa. È sicuramente per Cordovado un momento particolarmente significativo per proporre un’antologia del pittore veronese che seppe congiungere, con le sue opere, “il cielo e la terra”. Questo evento culturale, ospitato nella galleria di palazzo Cecchini, è un dono di alta qualità”.
Pitture a Cordovado dal trecento agli inizi del cinquecento
Di Patrizia Pecoraro
Comune di Cordovado
2007
“Ancora un nuovo prezioso gioiello nell’ormai ricco tesoro di questo borgo definito, non a caso, uno dei borghi più belli d’Italia. È un ricco volume che parla delle nostre piccole, grandi opere raccolte nelle nostre chiese: opere che presentano quell’arte friulana, e non solo, nella quale vi è una stratificazione quasi sotterranea, e per questo impercettibile, di spessori popolari e colti, notturni e solari. Opere volute spesso per una pronta catechesi, rivolta a tutti. Opere anche di devozione popolare. Opere che non ci possono non interrogare, che ci lasciano ancora stupiti, che ci aiutano a scoprirci, che ci fanno assaporare in pienezza l’appartenenza a questa terra”.
Statuti di Cordovado del 1337
Introduzione, traduzione e apparati
di Pier Carlo Begotti
Circolo Culturale Gino Bozza
Tipografia Sartor, Pordenone 1992
“Gli Statuti trecenteschi di Cordovado sono una raccolta di normative che toccano la materia criminale più che la civile e si soffermano sulla difesa dell’ordine pubblico e la sicurezza dei luoghi in cui si esercitava il potere vescovile. Ai criminali, malfattori, istigatori e violenti che venivano catturati, spettavano pene corporali e pecuniarie e talora infamanti. Rarissimo era l’uso della prigione, quasi sempre in subordine, mentre era praticato il bando. La tortura, con i residui della legge del taglione, faceva parte dell’amministrazione di una giustizia che ancora guardava al passato. Come altre, la raccolta recepiva consuetudini inveterate ai ritrovati delle moderne discipline del diritto”.
Vent anni di Palio a Cordovado
Di Lucio Leandrin
A cura della Pro Cordovado
Stampa Grafiche Sedran, San Vito al Tagliamento 2005
“Dall’idea e dalla passione di alcuni cordovadesi, è nata nel 1986 l’idea di commemorare l’ottocentesimo anniversario della nascita di Cordovado. Da allora questo evento, rivisto e rielaborato, è diventato un appuntamento fisso di fine estate, entrando a far parte delle manifestazioni, a carattere storico, più importanti a livello regionale. La Pro Cordovado di concerto con l’Amministrazione Comunale ha voluto celebrare la ventesima edizione della “Rievocazione storica e Palio dei Rioni”, realizzando una raccolta di fotografie e riportando avvenimenti ed episodi che maggiormente hanno caratterizzato gli appuntamenti passati”.
Cordovat
A cura di Pier Carlo Begotti
Societa(t Filologjiche Furlane
79^ Congres – 29 di setembar dal 2002
“E allora Cordovado, un momento prezioso per riflettere sulla storia del Friuli Occidentale, di quel Friuli da sempre usato per difendere le ragioni di appartenenza alla Piccola Patria, attento alla sua individualità, ma pronto a conoscere e aperto a valutare il cambiamento e le novità. Cordovado, con la ricerca della sua lunga tradizione storica e letteraria, con i particolari del suo linguaggio e la bellezza di certi luoghi, ancora per rinforzare i legami con le nostre tradizioni e dà nuovo nutrimento alle nostre radici”.
Madonna di Cordovado
A cura di Paolo Goi
Comune di Cordovado
Grafiche Tielle, Sequals 2002
“E’ un proficuo e salutare tuffo in una storia che non finisce mai di stupire e ci pone con forza, ancora una volta, di fronte il magnifico capolavoro che è il nostro Santuario: una chiesa che ha saputo nel tempo e nell’avvicendarsi delle stagioni mantenere il suo primordiale fascino; in effetti, l’incanto suggestivo che avvolge chiunque valichi la porta d’ingresso dell’edificio risiede anche nella sorprendente bellezza del luogo, nell’attualità che continua a manifestare, nei valori più profondi e stupefacenti, nonostante il mutare delle mode e delle consuetudini, dell’evoluzione della cultura stessa, del consumarsi del tempo”.
Santa Maria di Campagna
Di Claudia Benvenuto
Comune di Cordovado
Grafiche Tielle, Sequals 2002
“Ubicata all’estremo confine del territorio del Comune di Cordovado, la chiesa di Santa Maria di Campagna non ha fatto parlare molto di sé negli anni passati. È stata una chiesa quasi sconosciuta, parte di un monastero che le vicende storiche hanno trasformato in residenza privata. È una chiesa genuinamente popolare, un volto nascosto, parte di una storia “minore”, ma non per questo meno interessante, di una storia che, proprio perché “minore”, ci appartiene più direttamente”.
Vicari Capitolari, Pievani e devozionalità collettiva in Cordovado
Di Fabio Metz
Tip. Centis, Pramaggiore (Ve) 1996
“Quello che si propone non è un terzo catalogus dei vicari-pievani di Cordovado. Più semplicemente si tratta del frutto di una revisione e ricontrollo sulle fonti di quanto noto”.
La pia casa del santuario della Beata Vergine di Cordovado
Paolo Zampese, Pier Giorgio Sclippa
Tipografia Ellerani, San Vito al Tagliamento 1990
“L’Amministrazione Comunale nell’intento di valorizzare uno degli ambiti più suggestivi di Cordovado ha voluto commissionare al CISES di S. Vito al Tagliamento una ricerca mirata a individuare l’assetto architettonico ed urbanistico originario del complesso del Santuario, mettendone in risalto le trasformazioni e le modificazioni subite nel corso degli anni”.
Castello di Cordovado
Di Pier Carlo Begotti
Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del FVG
Tipografia Chiandetti, Reana del Rojale 1988
“L’autore del lavoro articola lo studio con una serie di ricerche che vanno dalle motivazioni storiche giustificanti le strutture castellane ad un’accurata ricognizione documentaria, spesso inedita, integrante la non ricca bibliografia sulla realtà locale. Nell’excursus epocale si innesta un’attenzione agli uomini e ai fatti che hanno intessuto la storia di queste mura: dai Ridolfi agli Attimis, agli Agricola, ai Freschi. L’accurata rivisitazione di Pier Carlo Begotti procede dalla documentazione archeologica con il castelliere protostorico alla realtà alto medievale e medievale inglobata negli attuali edifici residenziali, costruiti dopo l’avvento veneziano”.
Il convento domenicano
Di Pier Carlo Begotti
A cura del Circolo Culturale “Gino Bozza” di Cordovado
Comune di Cordovado
GEAP Print, Fiume Veneto 1998
“Il fascino del luogo non è però dovuto solamente alla grazia artistica, ma anche alle vicende storiche che hanno coinvolto queste mura. Legato alla presenza del santuario, adibito ad abitazione dei parroci officianti, nel Settecento ha ospitato il Convento dei Padri Domenicani. Ed è proprio nella presenza del particolare ordine di predicatori che si può leggere, oggi, una sorta di vocazione alla cultura di questo luogo. Proponiamo l’ottimo lavoro di Pier Carlo Begotti con la certezza che esso rappresenti una grande occasione per approfondire vicende e personaggi della storia di Cordovado”.
Il santuario di Cordovado
Di Marco Belli
Stampa a cura del Circolo Culturale “Gino Bozza” di Cordovado
Ellerani, San Vito al Tagliamento 1985
“Nel delirio dell’agonia, il caporalmaggiore Bruto Provedoni, colpito a morte sul ponte che collega Venezia alla terraferma durante le campagne risorgimentali, sogna di trovarsi a Cordovado sul piazzale della Madonna. “Un dolcissimo delirio” lo definisce il Nievo che a questo piccolo paese ha voluto dedicare, quasi con un filo di voce, una trama tessuta di affascinanti ricordi del tempo giovanile. Il piazzale della Madonna, il Santuario, la fine architettura del palazzi adiacenti rappresentano, senza dubbio, un angolo di Cordovado che cattura l’attenzione anche al passante più distratto”.
Il conte Gherardo Freschi
Atti dei convegni: Cordovado ricorda il conte Freschi.
A cura del Circolo Culturale “Gino Bozza” di Cordovado
Ellerani, San Vito al Tagliamento 1983
“Un progetto ambizioso (“rifare la Patria e migliorare progressivamente l’umana convivenza”). Un progetto ambizioso al quale rimase sempre fedele, rinunciando anche, quando questo era necessario, agli appannaggi della sua inclinazione sociale che lo voleva nobile per diritto di nascita e quindi socialmente distaccato dalle classi meno fortunate. Rinunciò a questi pregiudizi nell’assoluta convinzione che, come afferma il suo biografo Perocco, nel 1869, quando il conte Freschi era ancora in vita, “null’abbienti ignoranti e schiavi, diventano ricchi, sapienti e liberi col lavoro informato alla scienza e all’esperienza”.