AGESCI Guado 1°
Campo estivo di Reparto 2016
Campo Estivo 2016 – Sella Nevea
Pieno di felicità e di buon umore il reparto Aurora Guado 1, un gruppo di ragazzi e ragazze scout di Cordovado dai 13 ai 16 anni circa, è partito verso Sella Nevea il 6 Agosto 2016, per vivere 12 giorni senza comodità in mezzo alla natura.
Prima della partenza si sono ritrovati tutti nel piazzale davanti la vecchia latteria del paese. Oltre ai membri veri e propri del reparto, ovvero la staff dei capi e i componenti delle quattro squadriglie (due femminili: Panda e Tartarughe, e due maschili: Aquile e Castori), presenti per un ultimo saluto anche i genitori dei ragazzi. Alcuni tra loro avrebbero poi accompagnato il reparto fino a Sella Nevea, aiutando con i propri furgoni a trasportare il materiale necessario per il campo.
Appena arrivate sul luogo, le squadriglie hanno iniziato a scaricare pali e assi dai furgoni per costruire ognuna la propria palafitta, i teli per montare le tende, le stufe per cucinare e i cassoni con dentro tutto il necessario per i giorni successivi (pentole, stoviglie, attrezzi). Contemporaneamente è iniziato il montaggio del campo, come la costruzione del riparo (palafitta). A metà dell’opera abbiamo pranzato e poi si è subito tornati al lavoro. Alla sera, terminato il rifugio, tutti si sono radunati intorno al fuoco dove i capi hanno iniziato la lettura del libro Momo, di Michael Ende, che ha introdotto il tema del campo: il tempo.
Abbiamo imparato che il tempo è prezioso, che ogni secondo è unico e va vissuto con calma, senza sprecarlo e senza andare troppo di fretta rischiando poi di non accorgerci di niente.
Inoltre abbiamo saputo che fra di noi si nascondevano quattro orologiai e che noi avremmo dovuto cercare di smascherarli, mentre loro si sarebbero divertiti a farci degli scherzi ogni giorno.
Ad esempio una volta uno di loro ha nascosto lo zaino di una squadrigliera delle Panda nel tendone dove ci riunivamo in caso di pioggia. La proprietaria non riuscendo a trovarlo era disperata. Oppure un’altra volta hanno nascosto una pentola dentro un sacco a pelo, riservando al proprietario una spiacevole sorpresa quando è andato a dormire.
Per il resto il campo l’abbiamo vissuto in armonia, facendo ogni giorno una cosa diversa.
Un giorno siamo andati ad arrampicare sulla roccia, è stato molto emozionante. C'erano diversi percorsi, alcuni più semplici, altri più difficili, ma in ogni caso la fatica era appagante e in cima, terminata la scalata, ad attenderci c'era un bellissimo panorama.
Un altro giorno ci hanno raggiunto i più grandi tra i lupetti del nostro gruppo (scout dagli 8 ai 12 anni), per vedere la vita di reparto, come era strutturato il campo e come funzionava. Ne sono stati entusiasti.
Successivamente sono venuti a trovarci i nostri genitori e questa volta con loro il branco dei lupetti per intero, per concludere con noi le loro vacanze di branco. Abbiamo pranzato con quello che avevano portato i genitori e si sentiva nell'aria un buonissimo odore.
E poi i nostri capi squadriglia sono diventati capi reparto per un’intera giornata. Quella mattina ci hanno svegliato con il suono della sirena della polizia che ha fatto alzare subito tutti. Il giorno seguente c'è stata la gara di cucina e le squadriglie si sono sfidate dovendo cucinare un primo piatto composto solo da prodotti presenti in Europa prima del 1492, un secondo piatto contenente più ingredienti possibili provenienti dall'America e un dolce con ingredienti forniti a sorpresa dai capi. Alla fine il menù che ha vinto è stato quello della squadriglia Tartarughe con: pasta alla carbonara, polpette di tacchino e budino in bicchiere.
Sempre durante il campo abbiamo fatto due camminate: la prima sugli altopiani del Montasio, durante la quale abbiamo anche fatto un gioco di orienteering, vinto poi dalla squadriglia Panda: l’obbiettivo del gioco era quello di raggiungere la "grande forma", ovvero una scultura a forma di formaggio Montasio. Il ritorno è stato accompagnato dalla pioggia, ma comunque l'atmosfera era allegra e nel bosco risuonava l'eco delle nostre canzoni.
La seconda invece ci ha portato fino a sella Bila Pec, sopra al rifugio Gilberti, sul monte Canin. La camminata è stata molto faticosa, ma la natura era davvero rigogliosa, piena di fiori colorati; abbiamo anche sentito il verso delle marmotte. Il panorama poi era splendido e sul monte abbiamo visitato una piccola grotta molto fresca.
L'ultimo giorno abbiamo smontato il campo e dopo aver caricato tutto sui camion siamo tornati a Cordovado. Sistemato il materiale in magazzino, siamo tornati a casa, esausti ma felici, perché con gli scout non ti annoi mai, sia in inverno che in estate.
Sveva Campagnaro, squadriglia Panda