Vacanze di Branco (VdB) 06-12 agosto 2018
Il lamentoso vento del Nord annunciava il temporale e piegava l’erba lunga della brughiera in tante onde, mentre anche da Sud pareva arrivare un sibilo e in quella direzione l’erba si increspava. D’un tratto zio Henry capì e scattò in piedi: «Sta arrivando un ciclone, Em!» annunciò alla moglie. «Io vado a sistemare gli animali» e corse verso i capanni delle mucche e dei cavalli. Anche zia Em si affacciò dalla porta: il pericolo si avvicinava velocissimo e rimanevano pochi istanti per mettersi in salvo: «Presto Dorothy! Corri nel rifugio!». (tratto da “Il mago di Oz”)
La piccola Dorothy, complice anche il cane Toto, non riuscì ad entrare nella botola e si trovò presto catapultata in un altro mondo.
Anche i lupetti del branco Fiore Rosso del gruppo scout di Cordovado questa estate hanno vissuto una avventura simile. Il paese lontano nel quale sono stati adagiati dal tornado si chiama Tramonti di Sopra e ha riservato loro incontri importanti e significativi. In compagnia di Dorothy, del cane Toto, dello spaventapasseri, dell’uomo di latta e del leone codardo hanno esplorato in lungo e largo il territorio dove si trovavano alla ricerca del mago di Oz per poter fare ritorno a casa. Rifocillati dai buonissimi pasti preparati con amore e spirito di servizio dalla magica Daniela e dall’impeccabile Achille, hanno potuto sperimentare la bellezza della natura conquistata passo dopo passo (Sentiero delle calcinaie, sentiero CAI 386), che ha donato loro i profumi del sottobosco, le rinfrescanti acque del Meduna, le cure di bellezza con l’argilla del torrente, la meravigliosa visione delle pozze smeraldine, il cielo trapuntato di stelle con l’emozione, per i fortunati che sono riusciti a vedere le stelle cadenti, di poter esprimere qualche desiderio. Il cuore dell’omino di latta è stato alimentato dalla generosità dei lupetti che ogni giorno, nel preparare la tavola, aggiungevano un posto in modo da essere pronti ad accogliere un eventuale ospite inatteso ed a condividere con lui non solo il companatico, ma anche la gioia provata nell’avere qualcuno accanto con cui giocare, divertirsi, ma anche confrontarsi e perché no, avere delle idee diverse. L’omino di latta è diventato “tascabile” grazie all’impegno, agli attrezzi, al filo di ferro e ai tubi di rame che qualcuno generosamente ci ha donato. Muniti di seghetti, tenaglie, pinze, giratubi i nostri instancabili lupetti hanno tagliato, infilato, piegato il metallo e prodotto un simpatico amico di latta che ora potranno tenere sempre con sé. Le vacanze di branco, a dispetto di ciò che evoca il nome, sono molto impegnative, soprattutto perché bisogna imparare a vivere insieme, a condividere gli spazi, a collaborare affinché il posto sia mantenuto bello e accogliente tutti i giorni, magari lasciandolo meglio di come lo si è trovato. L’intelligenza, la capacità di organizzarci, l’attenzione per ciò che ci circonda e per la storia di questi luoghi che è stata e che stiamo costruendo insieme hanno permesso di allenare bene i nostri cervelli. Lo spaventapasseri è stato molto felice quando insieme a lui abbiamo risolto qualche quesito, quando i nostri amici più grandi (i lupetti dell’ultimo anno) ci hanno raccontato come funzionavano le calcinaie incontrate lungo il sentiero, come ricavare la Lum, fiammiferi ante literam, come riconoscere gli uccelli dalle piume ritrovate sul terreno o gli animali da come mangiano i frutti delle piante. E’ stato molto bello quando hanno rappresentato un’intervista ad una signora che ha passato la sua gioventù presso Frassaneit, un borgo oggi disabitato, che noi abbiamo raggiunto a piedi, proprio come facevano una volta i suoi abitanti. Solo che noi lo abbiamo fatto con il sole, gli scarponcini, senza pesi eccessivi sulla schiena, loro invece lo percorrevano anche con la neve, la pioggia e portandosi dietro tutta la spesa! Il leone è stato felice quando insieme a lui abbiamo capito che la paura è un’emozione positiva perché ci mette in guardia dai pericoli e ci aiuta a non farci del male. Abbiamo scoperto che dietro al coraggio c’è sempre una paura, che è la mamma della nostra avventura. Abbiamo scoperto che tutti possediamo un cuore, un cervello, del coraggio. Sono doni preziosi che lo diventano ancor di più se messi a disposizione per il bene di tutti.